giovedì 27 gennaio 2011

L'ESILIO

Anche a causa della sua compartecipazione a Nomadelfia, nel 1953 per ordine della Curia Romana, iniziò per Padre Turoldo un lungo periodo di esilio. Fu fatto girare da un Convento all'altro "per non coagulare".
Il suo esilio lo portò a Insbruck in Austria,  a Monaco, in Svizzera, Canada. America, Sudafrica ecc.

Furono anni di grande solitudine ma anche di profonda fede. Le alte sfere religiose sapevano benissimo che Padre David sarebbe sempre rimasto fedele alla sua Chiesa, che comunque andasse la sua fede lo avrebbe fatto "ubbidire".

Il suo esilio durò circa 10 anni. Anni in cui Padre David dovette confrontarsi con una crisi interiore, con dei dubbi. Ma furono anche anni di vero coraggio religioso, di vera fede.
P.Turoldo uscì da questa crisi proprio grazie alla sua ostinata convinzione che si deve sempre lottare per la verità, per l'Uomo cioè per Cristo. Ed anche per una Chiesa che nonostante tutto non smise mai di amare e di credere.

Nel suo girovagare conobbe nel 1955 a Firenze il sindaco Giorgio la Pira.
Divenuti amici, condivisero le idee e il dialogo di pace.

Nel 1961, trasferitosi a Udine nel Convento di Santa Maria delle Grazie, conobbe e frequentò  Pier Paolo Pasolini. Da lui ebbe collaborazione nel realizzare il suo film "Gli ultimi" (1962), un film che spiegava la povertà decorosa di una regione il Friuli, martoriata da secoli di occupazioni e emigrazioni.

Nel 1964 si trasferì nell'Abbazia di Fontanella di Sotto il Monte, patria di Papa Giovanni XXIII.
In questo luogo creò una comunità "Casa di Emmaus", un  centro di studi ecumenici aperto a tutti, laici e religiosi.

Da questa Abbazia iniziò anche la sua vera vita di scrittore, cominciò a collaborare con giornali e riviste, partecipò alla trasmissione radiofonica "ascolta, si fa sera" con una serie di letture spirituali.

Nessun commento:

Posta un commento